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Il (ricco) progetto Saudi Pro League è già al capolinea?

Il (ricco) progetto Saudi Pro League è già al capolinea?TUTTO mercato WEB
mercoledì 10 aprile 2024, 08:57L'Angolo di Calcio2000
di Fabrizio Ponciroli

La scorsa estate, gli arabi hanno saccheggiato il (vecchio) calcio europeo. Accecati da milioni di banconote, tante stelle europee hanno deciso di trasferire i propri talenti in Arabia Saudita. C’è stato un attimo in cui la Saudi Pro League era il centro del mondo pallonaro con ogni club del vecchio continente desideroso di fare affari con il fondo PIF. Quando Gabri Veiga, 21enne spagnolo, ha deciso di accettare l’offerta dell’Al-Ahli, un certo Kroos, nome che ha un suo peso nel calcio professionistico, ha commentato l’affare con un eloquente “imbarazzante” … In tanti hanno criticato il pensiero del centrocampista tedesco del Real Madrid, reo di non capire come l’Arabia Saudita fosse ormai la nuova mecca del calcio. Aveva torto?
A distanza di qualche mese, qualcosa, onestamente, deve essere andato storto. Sono sempre più le stelle dell’attuale Saudi Pro League che farebbero volentieri le valigie per far ritorno in Europa, rinunciando a parte di quei milioni che li hanno portati in Arabia Saudita. Lo stesso Gabri Veiga, dopo aver ribadito di non aver scelto l’Arabia Saudita per i soldi (non ci hanno creduto in molti), pare abbia fatto richiesta di trasferimento. Ovviamente, come accaduto qualche mese fa con Benzema, il fondo PIF ha gentilmente rifiutato ogni richiesta di lasciare il campionato saudita da parte delle stelle più lucenti. Non si può abbandonare il campionato dorato, c’è troppo in gioco.
Il problema è che, chi è sempre stato abituato a giocare ad alti livelli, sta faticando enormemente ad abituarsi al calcio saudita. La qualità media è piuttosto bassa, gli stadi sono cattedrali nel deserto (salvo qualche eccezione) e, soprattutto, la vita quotidiana è tanto sfarzosa quanto monotona (e con regole e costumi molto differenti dallo “stile europeo”).

Un vecchio detto recita: i soldi non fanno la felicità dell’uomo. Probabilmente non è sempre vero ma, nel caso di giocatori già ben pagati, questo proverbio sembra decisamente veritiero.
L’unico che sembra divertirsi come un pazzo è Cristiano Ronaldo. Scatti d’ira a parte (più espulsioni in Arabia Saudita che in tanti anni in Europa), CR7, ormai prossimo ai 40 anni, continua a segnare con una regolarità disarmante. Segna, segna e segna ancora. Vive per il gol e poco gli importa se lo fa in Arabia Saudita o sulla Luna. L’importante è vedere la palla sfondare la rete. La domanda sorge spontanea: quando CR7 non avrà più la forza di fare gol e alzerà bandiera bianca, cosa accadrà alla Saudi Pro League? Al momento non c’è nessuno che sia più interessante, mediaticamente parlando, dell’attempato portoghese. Ci proveranno con Mbappé, Bellingham e Haaland o si accontenteranno di essere uno dei tanti campionati di secondo (forse terzo) livello? I soldi non mancano al fondo PIF ma la tradizione calcistica non è mai stata in vendita…
Alzi la mano chi, dopo magari un tentativo iniziale, continua a seguire la Saudi Pro League… Per la cronaca, il campionato è ormai dell’Al-Hilal che ha vinto 25 gare su 27, senza una sola sconfitta. Lo sapevate? Beh, onestamente non ne parlano in molti nella vecchia Europa pallonara…

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